mercoledì 3 agosto 2011

La chiesa della caminada



“ ...La tradizione fa risalire l’erezione della Chiesa all’anno 1212, in sostituzione di un capitello che era stato costruito precedentemente per ricordare l’apparizione della Vergine Maria ad una ragazza della Parrocchia di Camino...” (tratto da “La Caminada storie e leggende” di Vinicio Cesana, San Polo di Piave 1988).
Nei primi anni dell’ottocento furono eseguiti i primi restauri: “... solo nel 1824 per merito di don Antonio Bertoni si provvide ad erigere il campanile. Nell’anno 1894 fu restaurato il coro ed abbellito l’altar maggiore ...” (tratto da “La Caminada storie e leggende”op.cit.):E’ negli anni 1915-18 del primo conflitto bellico che la Chiesetta subisce ingenti danni:la parte absidale è totalmente distrutta, così come le parti terminali dei muri nord e sudprospicienti verso l’abside.
Andrea Moschetti testimonia il fatto nel suo libro “I danni ai monumenti e alle opere d’arte nelle Venezie nella Guerra Mondiale 1915-1918” del 1928, scrivendo”...Un’altra Chiesetta vicino a San Polo andò quasi interamente distrutta, quella del Cimitero detto della Caminada (ora rifatta), dove rimane, colpita da una grossa scheggia di granata un affresco pure del quattrocento o del principio del cinquecento di grossa derivazione vivarinesca, rappresentante la Vergine che adora il Bambino: Sotto il Bambino in un nastro svolazzante, che Egli tiene con una manina, è scritto GREMIO MARTIS in caratteri romani. Anche di questa opera, non del tutto infelice non offuscata dal tempo e dai danni sofferti, difficile è indicare l’autore; pure, dall’insieme e più dal tipo e dal disegno del Bambino, la direi opera di JACOPO DA VALENZA (lav. da 1485 al 1509).
All’interno della Chiesa della Caminada, sul muro perimetrale a Nord, è custodito
l’affresco descritto dal Moschetti, dipinto murale che “...nel credo popolare è chiamata la
Madonna della Caminada ancora oggi venerata da innumerevoli devoti...” (tratto da “La
Caminada storie e leggende” op.cit.). L’impianto della Chiesa era di forma basilicale a navata unica; l’attuale transetto che raccoglie la sacrestia e il campanile non esisteva prima della distruzione: lo si può osservare da una tavola del Catasto Austriaco (1841), allegata alla presente, dove compare la Chiesa costituita da singola sala ed “...adiacenze facenti parti di un piccolo convento...” (tratto da “La Caminada storie e leggende” op.cit.).
Anche il maestro Gardin, nel suo manoscritto, dà questa descrizione dell’Edificio Sacro,
aggiungendo che il timpano della facciata era dotato di una campanella.
I lavori di ricostruzione delle parti danneggiate dalla guerra si concludono nel 1923-
1924; Andrea Moschetti descrivendo la Chiesa nel suo libro del 1928 (sopra ricordato)
afferma che è già ricostruita
“...ora rifatta...”.